Descrizione
Come arrivare
Si lascia la SS 131all'altezza di Monastir, per immettersi sulla SS 466 fino a Ussana, nel cui abitato sorge la chiesa.
Il contesto ambientale
Ussana, centro agricolo del Campidano di Cagliari, è una zona di terreni fertili, caratterizzata da piccole colline. Nel territorio si trovava un edificio termale romano, di cui esistono i ruderi, a testimoniare l'esistenza di un vicino abitato. In epoca medioevale la "villa" faceva parte del giudicato di Cagliari e dipendeva dalla curatoria di Dolia, che occupava un vasto territorio a N del Campidano di Cagliari. Il toponimo Usana è registrato a partire dal XIV secolo. La chiesa di San Saturnino è ubicata in un colle a N dell'abitato attuale, da cui non è distante.
Descrizione
La chiesa rivela la dedica al martire cagliaritano Saturnino nella denominazione locale di "Santu Sadurru". È menzionata per la prima volta in un manoscritto del 1581, dove risulta che fosse l'antica parrocchiale.
L'edificio romanico è in pietre sedimentarie di vario taglio: cantoni negli spigoli dei muri e nelle rimanenti parti cantonetti e pietrame informe. L'impianto, a due navate con absidi rivolte a N/E, ciascuna con un portale centinato, può essere assegnato al primo quarto del XII secolo.
Le due navate sono divise da quattro arcate irregolari in conci di calcare, che poggiano su tre colonne con capitelli di spoglio: i fusti appartengono a colonne romane e due capitelli corinzi sono della prima metà del I secolo d.C. La navata N è voltata a botte, con sottarchi su mensole.
Nel XIII secolo, a seguito del crollo della volta S realizzata in pietra, l'edificio fu oggetto di diversi interventi: fu rinforzato il muro N/E, ricostruito quello S/O e fu sostituita la volta crollata con una in legno, più leggera. Nel Settecento si invertì l'asse liturgico, si eliminarono le absidi e si sistemò l'altare ad O; di conseguenza la parte retrostante della chiesa si tramutò in facciata.
Da un documento custodito nell'archivio della Soprintendenza si evince che nel 1917 la chiesa venne destinata ad alloggio dei prigionieri di guerra. Nel 1972 ebbero inizio i lavori di restauro.
Storia degli studi
La chiesa è stata studiata da Renata Serra, che rifiuta le proposte di datazione a epoca altomedioevale e ascrive il monumento al Romanico. Roberto Coroneo assegna l'impianto al primo quarto del XII secolo e i rifacimenti effettuati in seguito al crollo della volta alla seconda metà del XIII secolo.
Bibliografia
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A. Taramelli, "Ussana - Scoperte di tombe di età incerta in territorio del Comune, regione di Salomea", in Notizie degli Scavi, 1906, pp. 57-58;
P. Piga Serra, "Contributi alla studio delle chiese a due navate in Sardegna, La chiesa di S. Saturnino di Ussana (Cagliari)", in Atti della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Cagliari, n. 8, 1980, pp. 353-369;
O. Lilliu, La chiesa di S. Saturnino a Ussana: ricerche e restauri, Quartu Sant'Elena, 1984, pp. 7-63;
R. Serra, La Sardegna, collana "Italia romanica", Milano, Jaca Book, 1989, pp. 343-344;
G. Nieddu, La decorazione architettonica della Sardegna romana, Oristano, S'Alvure, 1992, sch. 47-48;
R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300, collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 69;
Ussana, a cura di R. Copez, Cagliari, Janus, 1997 (II ed. 1999), pp. 11, 17, 59-60;
R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 87.
Fonte: http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=17812&v=2&c=2488&c1=2123&t=1
Modalità di accesso
Si lascia la SS 131all'altezza di Monastir, per immettersi sulla SS 466 fino a Ussana, nel cui abitato sorge la chiesa.
Indirizzo
Via S. Saturnino, 3, 09020 Ussana SU
Punti di contatto
Non è indicato un numero di telefono specifico, ma si può fare riferimento alla Diocesi di Cagliari per informazioni più dettagliate.